Quante volte ti è capitato durante un sogno di usare lo smartphone? O quante volte in generale lo hai sentito squillare all’interno del tuo sogno? Scommetto che la risposta sarà mai o comunque ti sarà successo molto raramente.
Ma esiste una spiegazione di questo fenomeno?
Se consideriamo il tempo che trascorriamo ogni giorno allo smartphone, in un'epoca dominata da notifiche, app e social network, sembra difficile riuscire a comprendere come mai nei nostri sogni esso sia così poco rappresentato.
E ancora più difficile è capirlo se facciamo fede all’ipotesi basata sulle neuroscienze, la quale ritiene che i sogni siano una sorta di effetto collaterale causato dai processi di pulizia dei ricordi giornalieri che la nostra mente compie quando dormiamo.
UNA PRIMA POSSIBILE SPIEGAZIONE
Una possibile spiegazione porta a ipotizzare che il nostro cervello percepisca in generale gli smartphone come utili strumenti pratici, ma completamente mancanti di un legame emotivo profondo. Questa mancanza di associazione emotiva non consentirebbe a questi dispositivi tecnologici di essere rappresentati poi nel sogno, dove solo i contenuti con una carica emotiva hanno probabilità di essere rappresentati.
UNA SECONDA POSSIBILE SPIEGAZIONE
Un’altra interpretazione di questo fenomeno viene dalla psicologia evolutiva. La "teoria della simulazione della minaccia" sostiene che i sogni si evolvono come un campo di pratica mentale per affrontare minacce potenziali. Poiché i telefoni cellulari e altre tecnologie moderne non esistevano negli ambienti ancestrali che hanno modellato lo sviluppo del nostro cervello, è meno probabile che vengano integrati nei nostri sogni, che sono più focalizzati su scenari di sopravvivenza fondamentali.
CONCLUSIONE
Come avrai capito, al momento abbiamo solamente delle ipotesi, ma è interessante riflettere su questo tema, poiché la tecnologia cambia il modo in cui viviamo, ma a quanto pare i nostri sogni restano saldamente radicati nelle nostre emozioni e nelle nostre relazioni umane.
Grazie per aver condiviso con me questo viaggio nell’universo della mente umana. Se ti piace questo progetto puoi supportarlo seguendomi su Instagram e Spotify. Tu non hai bisogno dello psicologo, ma io ho bisogno di te.
Info sull'autore
Mi chiamo Marco Borgese e sono uno psicologo, PhD student presso l’Università degli studi di Salerno, psicoterapeuta ad approccio strategico integrato e sono certificato come practitioner EMDR ed esperto in Mindfulness MBSR.
Collaboro come mental coach con atleti di alto livello, troverai nel sito alcune testimonianze, collaboro inoltre nell'atletica con la velocità delle Fiamme Gialle e la Vero Volley, mentre in passato ho collaborato con la Stella Azzurra basketball.
Sono docente presso il corso Uefa Pro dell'Università del calcio di Coverciano, nel Master in psicologia digitale di Idego e nel Master Giunti in psicologia dello sport.