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Omogenitorialità: cosa dice la scienza?

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Buongiorno lo so tu non hai bisogno dello psicologo, ma potresti aver bisogno di sapere cosa dice la scienza sull'omogenitorialità.

DECIDERE da che punto di vista approcciare L'ARGOMENTO

Si può decidere di affrontare tale argomento facendo riferimento a ciò che si ritiene giusto da un punto di vista religioso, culturale o di sensibilità personale. Ma staremo parlando di opinioni, di semplici opinioni, non sottoposte a nessun tipo di verifica sperimentale.
Io potrei dire per esempio che per me il matrimonio crea problemi mentali nelle persone. E’ una mia opinione personale? Si.
Posso esprimerla? Si. Esistono prove di questo? Assolutamente no.
Dovremmo basare delle leggi su questa opinione? Certamente no.

affidarci alla disciplina COMPETENTE IN MATERIA

Ma se volessimo abbandonare il campo delle opinioni e decidere di affrontare in modo più serio tale argomento affidandoci invece alla scienza?
Dovremmo ascoltare il punto di vista di chi ha il dovere e l'obbligo di andare oltre ipotesi e opinioni personali, al fine di offrirci una visione su questo tema il più possibile oggettiva, basata sullo studio e la verifica delle ipotesi?

Se stessimo parlando di come operare un cuore dovrei chiedere il parere di un medico, se invece stessimo parlando di come costruire un ponte chiederei a un ingegnere.
Ma visto che stiamo parlando di omogenitorialità il compito di stabilire cosa sia più vero di altro, spetta a chi si occupa di studiare e comprendere come funzioni la mente e più in generale di come funzioni l'essere umano inserito in contesti relazionali.

In sostanza possiamo dire che questo compito spetta alla psicologia che a mio avviso in questo caso dovrebbe essere chiamata a indicare la strada da seguire, basandosi non su opinioni ma su dati raccolti in modo scientifico.

usare la conoscenza per evolvere come società

Ciò che mi stupisce è che quando si parla di questi temi nei dibatti pubblici ci si affida a opinioni personali, di persone che non hanno alcun tipo di competenza in materia, piuttosto che agli psicologi. Si preferisce solitamente chiedere al vip di turno di raccontare il suo punto di vista.

Ma allora a cosa serve la conoscenza del comportamento umano se non per indicarci la strada verso una società migliore? A cosa serve studiare il comportamento umano, le emozioni, il funzionamento della mente, se non lo usiamo per costruire un punto di vista affidabile su tematiche come quelle dell'omogenitorialità?

l'omogenitorialità non è un problema lo dicono i dati

Chi sostiene che l'omosessualità sia una malattia o che se un bambino cresce con due genitori dello stesso sesso svilupperà turbe mentali, si sta rifiutando di credere a ciò che dice la scienza. I dati scientifici indicano in modo chiaro che l'omogenitorialità non ha nessuna influenza negativa né sullo sviluppo sessuale né sullo sviluppo psicologico dei bambini.
Non è stato dimostrato nessun effetto negativo in tantissimi studi su nessuno di questi aspetti:
- Qualità della relazione genitore-figlio
- Sviluppo cognitivo dei bambini
- Comportamento di ruolo e di genere dei bambini
- Identità di genere dei bambini
- Orientamento sessuale dei bambini
- Adattamento psicologico dei bambini

un'opinione diversa è basata su stereotipi e credenze

Qualcuno potrebbe anche obiettare che non sempre la scienza ha ragione. Vero, ma la scienza non insegue questo obiettivo.
Per sua natura essa è un insieme di ipotesi accettate e condivise da una comunità di esperti del settore che ritengono vera una possibile ipotesi sul funzionamento della realtà sino a che non si giunga a una nuova ipotesi migliore.

A oggi l'ipotesi migliore che abbiamo è quella basata su i dati di cui disponiamo, i quali ripetiamo, indicano che sia sbagliato ritenere che l'omogenitorialità sia un problema per la salute del bambino.  Esistono centinaia di studi che hanno smontato tale ipotesi, per cui l'idea di possibili disturbi causati dall'omogenitorialità è esclusivamente basata su retaggi culturali e ignoranza. 

Deve essere conservata la libertà di espressione su tali questioni?

Si, ma le opinioni personali non possono essere utilizzate per prendere decisioni politiche che indirizzeranno il futuro di una società e di un paese.
Si può essere liberi di pensare che l'omosessualità sia una malattia? No. Come non si può essere liberi di pensare che le donne siano inferiori all'uomo, che la razza bianca sia superiore (caso mai esistesse la razza, ma questo è un altro discorso). 
Dobbiamo fare in modo che all'interno del nostro discorso tali affermazioni non siano neanche più accettate come opinioni personali.


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Info sull'autore

Mi chiamo Marco Borgese e sono uno psicologo, PhD student presso l’Università degli studi di Salerno, psicoterapeuta ad approccio strategico integrato e sono certificato come practitioner EMDR ed esperto in Mindfulness MBSR.
Collaboro come mental coach con atleti di alto livello, troverai nel sito alcune testimonianze, collaboro inoltre nell'atletica con la velocità delle Fiamme Gialle e la Vero Volley, mentre in passato ho collaborato con la Stella Azzurra basketball.
Sono docente presso il corso Uefa Pro dell'Università del calcio di Coverciano, nel Master in psicologia digitale di Idego e nel Master Giunti in psicologia dello sport.

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